Perchè la luce del mattino

È cominciato tutto qui. Abbandonato sulla mia poltrona, compagna silenziosa e rifugio familiare pronto ad avvolgermi nella sua ruvida pelle bordeaux. Le foto sulla parete alla mia sinistra sono quasi ingiallite da una stanca patina di polvere che rende il ricordo più difficile da sopportare. La luce filtra faticosamente tra le tende dalla finestra le cui persiane sono sempre aperte. "Perché la luce del mattino mi fa stare bene". Nonostante il debole chiarore dell'alba fatico a distinguere i colori. Forse perché i miei occhi sono velati da lacrime impossibili da trattenere. Il rosso cangiante del vino tinto dell'Alto Duero che accendeva la nostra passione è ormai trasparente come la vodka che ha reso un pò meno amara la notte appena finita. Il nero vellutato dei suoi capelli che quasi mi sembra ancora di accarezzare. E il morbido rosa della sua pelle che sfioravo e contemplavo in religioso rispetto. Il disegno perfetto della sua schiena. La profondità dell'oceano nei suoi occhi scuri, l'immensità di un abbraccio nei tiepidi tramonti primaverili... E' stato tutto un grande gioco in cui ci si ricorda solo di chi perde. Io. Sono io quello che ha perso.