Poison Pills ---> Te lo dico io perchè

P I L L O L E A V V E L E N A T E S E N Z A E F F E T T I C O L L A T E R A L I

domenica, gennaio 22, 2006

Perche' il Marsiglia riusci' a battere il Milan degli Invincibili
Raymond « la Science » spostava le tazze sul tavolo e spiegava con quale tattica, con quali movimenti dei giocatori aveva annientato l'invincibile Milan berlusconiano. All'hotel Bachmair sul Tegernsee, appena fuori Monaco di Baviera, che ospitava il Marsiglia, era quasi l'alba. Raymond Goethals, uno dei santoni del calcio mondiale (la scienza, appunto), si godeva il trionfo. Basile Boli, l'homme du match, imitava Aretha Franklin. Chissà che cosa starà pensando Goethals, ovunque sia, ora che un'altra ombra — non è la prima e non sarà l'ultima — offusca uno dei suoi capolavori strategici. Riposi in pace, perché questa partita pace non l'avrà mai. Olympique Marsiglia-Milan 1-0 (gol di Boli, 44' p.t.), finale di Coppa dei Campioni, 26 maggio 1993, Monaco di Baviera, Olympiastadion, diventerà, fatte le debite proporzioni, come uno dei grandi misteri tra cronaca e storia: l'affondamento del Titanic, l'assassinio di Kennedy, la famosa foto dei Beatles ad Abbey Road, il suicidio di Tenco. Un avvenimento a più voci, prospettive, sospetti.
L'ultimo incrocio con la cronaca riguarda le confessioni di Jean-Jacques Eydelie, ex centrocampista dell'OM. Intervistato dall'Équipe magazine, Eydelie ha fatto alcune anticipazioni del libro che uscirà il primo marzo. Ecco quella, clamorosa, che riguarda Marsiglia-Milan. «In tutti i club in cui ho giocato, Bastia a parte, ho visto praticare il doping. La finale di Coppa dei Campioni del 1993 è stata, per quello che mi riguarda, l'unica occasione in cui ho accettato di farlo anch'io. Ci fu una seduta obbligatoria di iniezioni. Solo Rudi Voeller si rifiutò. Durante la partita mi sono sentito diverso, il mio fisico rispondeva in modo differente allo sforzo». Si racconta che Rudi Voeller li abbia «scoraggiati» in tre lingue.
Il Milan ha subito incaricato l'avvocato Leandro Cantamessa di valutare gli aspetti legali della faccenda. Difficile immaginare a cosa porterà la «valutazione», attorno a quella partita e al caso Marsiglia c'è un groviglio. Tutto comincia il 20 maggio '93 a Valenciennes, dove la squadra di Bernard Tapie ipoteca (1-0, gol di Boksic) il quinto titolo francese consecutivo. Due giorni dopo, sabato 22, il gruppo sale a Notre Dame de la Garde, la Chiesa che domina (154 metri) e protegge Marsiglia, per chiedere la grazia di battere il Milan. Goethals giocava con i fanti e pure con i Santi. Però un fantaccino aveva rotto le file. Jacques Glassmann denuncia i compagni del Valenciennes. Gli daranno una medaglia, scriveranno un libro su di lui, ma finirà a correre dietro a un pallone all'isola della Reunion, in mezzo all'Oceano Indiano. Lui, almeno, parlò subito. Jean Pierre Papin ci mise due anni, prima di rivelare: «Due giocatori del Milan vendettero la Coppa. Il Marsiglia comprò la finale, io avvertii anche Berlusconi». Accuse precipitate in un'assenza di riscontri, ma ora Eydelie conferma: «Imbrogliare era diventata una seconda natura per il Marsiglia. Quasi tutti i giocatori, negli anni, hanno partecipato all'aggiustamento di partite». Soldi ma anche donne. Marie-Christine Robert, moglie di uno dei corrotti, ricevette da Eydelie una busta con i 250 mila franchi nel parcheggio di un hotel. Christine Eydelie, invece, testimoniò che il marito li aveva ricevuti dal direttore sportivo del Marsiglia, Pierre Vernès, poi finito in carcere. Vi transitò anche Bernard Tapie, l'anti-Berlusconi. Socialista, decisionista, da qualche mese, in Francia, è al centro di un caso di revisionismo: secondo una corrente di pensiero, fu un complotto a perderlo. Di pressioni su Eydelie — in cambio di sconti di pena — si parlò anche allora. Nel frattempo Tapie si è riciclato come attore, con un certo successo. Anche se la sua parte migliore è stata in questo film. Marsiglia-Milan, il mistero senza fine.