Perchè bisogna conoscere Roma... La fontana delle Naiadi
Piazza della Repubblica, una volta chiamata piazza dell'Esedra (nome ancora in uso fra molte persone della vecchia generazione), è uno dei punti più trafficati di Roma, un largo incrocio vicino alla stazione ferroviaria centrale ma anche situato in pieno centro storico, anticamente sede delle enormi Terme di Diocleziano la cui esedra superstite diede il primo nome al sito. Nel centro della piazza sorge una grande fontana che porta il nome delle quattro Naiadi, o ninfe acquatiche, che ne decorano i lati. La storia di questa fontana risale al tardo XIX secolo.Papa Pio IX aveva fatto costruire un nuovo acquedotto, che era stato ultimato nel 1870, appena pochi giorni prima che Roma fosse presa dalle truppe italiane. Chiamato Acqua Pia-Marcia (dall'antica Acqua Marcia, costruita nel 144 aC, e dal nome del pontefice), l'acquedotto aveva la sua mostra un'ottantina di metri più in là dell'attuale fontana, verso la stazione.Solo qualche anno più tardi il nuovo governo decise di ristrutturare l'intera area, e una fontana più grande venne realizzata sul luogo dove si trova ancora adesso. A quel tempo il suo aspetto era semplicemente quello di una serie di vasche a diverse altezze, perché non era ancora decorata da alcuna statua. Ma l'impressione generale della gente era che alla nuova fontana mancasse ancora qualcosa.Difatti, in occasione della visita ufficiale dell'imperatore tedesco Guglielmo II, furono temporaneamente collocati leoni di gesso ai quattro angoli della fontana, per migliorarne l'aspetto. I romani si lamentarono di tale soluzione così fittizia, e il Comune decise di far realizzare per questa struttura delle statue autentiche. Un artista siciliano, Mario Rutelli (casualmente, nonno dell'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli), ricevette la commissione per quest'opera.
Le figure avrebbero dovuto rappresentare quattro ninfe acquatiche: la Naiade degli Oceani, la Naiade dei Fiumi, la Naiade dei Laghi e la Naiade delle Acque Sotterranee, ciascuna con un animale allegorico suggestivo del rispettivo ambiente. Tuttavia, nessuno immaginava ciò che l'artista avrebbe concepito, perché quando le statue vennero poste nel loro sito il risultato finale scosse l'opinione pubblica: quattro giovani figure femminili completamente nude, i cui corpi bagnati dall'acqua rilucevano al sole. La fontana venne inizialmente circondata con una cancellata. Ma ciò si rivelò un deterrente inutile, perché i giovanotti dai diversi quartieri continuavano a fare capannello in questo luogo per ammirare le formose Naiadi, mentre l'ala conservatrice fedele al vecchio governo papalino si batteva per farle rimuovere, in nome della morale e della decenza. Il Comune prese posizione a favore dei contendenti "progressisti", e nel 1901 la cancellata fu finalmente tolta.
Piazza della Repubblica, una volta chiamata piazza dell'Esedra (nome ancora in uso fra molte persone della vecchia generazione), è uno dei punti più trafficati di Roma, un largo incrocio vicino alla stazione ferroviaria centrale ma anche situato in pieno centro storico, anticamente sede delle enormi Terme di Diocleziano la cui esedra superstite diede il primo nome al sito. Nel centro della piazza sorge una grande fontana che porta il nome delle quattro Naiadi, o ninfe acquatiche, che ne decorano i lati. La storia di questa fontana risale al tardo XIX secolo.Papa Pio IX aveva fatto costruire un nuovo acquedotto, che era stato ultimato nel 1870, appena pochi giorni prima che Roma fosse presa dalle truppe italiane. Chiamato Acqua Pia-Marcia (dall'antica Acqua Marcia, costruita nel 144 aC, e dal nome del pontefice), l'acquedotto aveva la sua mostra un'ottantina di metri più in là dell'attuale fontana, verso la stazione.Solo qualche anno più tardi il nuovo governo decise di ristrutturare l'intera area, e una fontana più grande venne realizzata sul luogo dove si trova ancora adesso. A quel tempo il suo aspetto era semplicemente quello di una serie di vasche a diverse altezze, perché non era ancora decorata da alcuna statua. Ma l'impressione generale della gente era che alla nuova fontana mancasse ancora qualcosa.Difatti, in occasione della visita ufficiale dell'imperatore tedesco Guglielmo II, furono temporaneamente collocati leoni di gesso ai quattro angoli della fontana, per migliorarne l'aspetto. I romani si lamentarono di tale soluzione così fittizia, e il Comune decise di far realizzare per questa struttura delle statue autentiche. Un artista siciliano, Mario Rutelli (casualmente, nonno dell'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli), ricevette la commissione per quest'opera.
Le figure avrebbero dovuto rappresentare quattro ninfe acquatiche: la Naiade degli Oceani, la Naiade dei Fiumi, la Naiade dei Laghi e la Naiade delle Acque Sotterranee, ciascuna con un animale allegorico suggestivo del rispettivo ambiente. Tuttavia, nessuno immaginava ciò che l'artista avrebbe concepito, perché quando le statue vennero poste nel loro sito il risultato finale scosse l'opinione pubblica: quattro giovani figure femminili completamente nude, i cui corpi bagnati dall'acqua rilucevano al sole. La fontana venne inizialmente circondata con una cancellata. Ma ciò si rivelò un deterrente inutile, perché i giovanotti dai diversi quartieri continuavano a fare capannello in questo luogo per ammirare le formose Naiadi, mentre l'ala conservatrice fedele al vecchio governo papalino si batteva per farle rimuovere, in nome della morale e della decenza. Il Comune prese posizione a favore dei contendenti "progressisti", e nel 1901 la cancellata fu finalmente tolta.
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